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Alla fine della scorsa estate ha lasciato l’Italia per trasferirsi negli Stati Uniti, esattamente ad Amsterdam nello Stato di New York, dove rimarrà sino al termine dell’anno scolastico. Dopo poco tempo è entrato a far parte della squadra di basket del suo liceo, la Notre Dame Bishop Gibbons High School di Schenectady, disputando il campionato della Western Athletic Conference. Superato un primo periodo di adattamento, il livello delle sue prestazioni in campo è salito notevolmente, arrivando a viaggiare ad oltre 11 punti di media a partita e meritandosi un’intervista sul “The Daily Gazette”.

https://dailygazette.com/…/italian-players-making-impact-fo…

 

A qualche mese di distanza dalla sua ultima apparizione sul parquet del PalaFonte, abbiamo contattato il nostro Lorenzo Cavallaro, che ci ha parlato della sua esperienza statunitense e dei suoi programmi futuri.

 

Ciao Lorenzo. Raccontaci quando e come è nata la decisione di trascorrere un anno negli Stati Uniti.

“La decisione di affrontare questo anno scolastico in un liceo degli Stati Uniti l'ho presa lo scorso novembre. Per la precisione è stata mia madre a propormi questa possibilità, poiché riteneva che potesse essere un'esperienza molto formativa e importante per me, sia per imparare l'inglese ma anche per le varie opportunità che si sarebbero potute creare per il mio futuro”.

 

Quali sono le principali differenze a livello di cultura sportiva tra italiani e americani?

“Senza dubbio la cultura sportiva che hanno negli Stati Uniti è anni luce avanti rispetto a quella italiana, a partire dagli sport praticati all'interno dei licei stessi, fino ad arrivare alla possibilità di ricevere borse di studio per la disciplina praticata. Posso dire che qui negli Stati Uniti lo sport è realmente considerato parte integrante della vita scolastica e non solo per quanto riguarda le high school o i college”.

 

Ti ha aiutato l’esperienza fatta negli ultimi anni in Italia per affrontare questa stagione sportiva?

“Indubbiamente l'esperienza fatta in Italia negli ultimi anni mi è stata molto di aiuto. Sia sul campo che fuori mi ha dato la possibilità di crescere molto dal punto di vista cestistico ma anche da quello umano”.

 

Pensi che nel tuo futuro ci potrà essere la possibilità di ritornare a studiare e a giocare negli Stati Uniti?

“Nel mio futuro è assolutamente possibile che ci possa essere un ritorno negli Stati Uniti per studiare, addirittura già dall'anno prossimo. Grazie alla fantastica stagione che la mia squadra sta avendo, diversi college si sono dichiarati interessati a me per giocare da loro. Ovviamente è ancora presto e non c’è ancora nulla di certo, ma la possibilità è decisamente concreta, soprattutto se dovessi confermare il mio rendimento in campo avuto fino a questo momento”.

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